Impatto Dazi USA Cinema Italiano
Cosa colpiscono davvero i dazi USA–UE?
I dazi del 30 % annunciati dagli Stati Uniti si applicano solo alle merci fisiche in importazione dall’Europa.
Attrezzature video e cinematografiche (telecamere, obiettivi, luci…)
Supporti fisici (pellicole, dischi ottici, gadget promozionali)
Aumenti di prezzo sui materiali di scena o allestimenti importati
Cosa NON viene toccato:
Diritti d’autore e licenze digitali (streaming, VOD)
Servizi professionali (regia, montaggio, post-produzione intellettuale)
Il peso delle importazioni USA per il nostro cinema
Nel 2024 l’Italia ha importato dagli USA apparecchi video per circa 1 milione di dollari (meno dello 0,03 % del fatturato complessivo del nostro settore cinema, stimato in 4 miliardi di euro) .
La quasi totalità delle produzioni italiane utilizza attrezzature europee o giapponesi (ARRI, RED, Sony), riducendo ulteriormente l’esposizione al dazio.
Domanda
ti sorprende questa dipendenza minima dalle tecnologie statunitensi? Scendi nei commenti!”
Impatti previsti sulle produzioni
Noleggi e acquisti USA
+30 % sui costi di noleggio di kit RED o Panavision
Ma quota di mercato ridotta: la maggior parte dei service italiani lavora con sistemi europei/Giappone
Materiali di scena e merchandising
Rincari su gadget e stampe importate
Possibile switch a fornitori locali per evitare ritardi e sovrapprezzi
Export di film in USA
Le esportazioni di film (beni immateriali) non subiscono dazi: box office e vendite digitali restano invariate
Perché il colpo è più “psicologico” che economico
Bassa incidenza dei beni USA: solo l’1 % circa dei costi tecnici
Alta digitalizzazione: sempre più workflow cloud-based e post-produzione virtuale
Forza della filiera europea: centri di noleggio e service consolidati in UE
In definitiva, il cinema italiano avrà sì qualche rincaro marginale… ma non subirà una crisi di sistema.
Conclusione
I dazi USA al 30 % rappresentano un campanello d’allarme più che una minaccia reale per le nostre produzioni.
💬 Ora tocca a te
Credi che il settore saprà reagire puntando su tecnologia “made in EU” o serviranno strategie più aggressive? Lascia un commento qui sotto!”
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